01/06/08

L’ultima tribù di Indios

Armati di frecce e dalla pelle rossa, sono gli indios della tribù scoperta in Amazonia. L'ultima da 12 anni. La spedizione aerea è stata organizzata partendo dalle carte geografiche del sito Internet Google Earth. Gli uomini della tribù mai venuta a contatto con il resto del mondo hanno lanciato frecce contro l'aereo che li sorvolava, mentre le donne e i bambini fuggivano nella boscaglia. Il villaggio "perduto" si trova in una delle zone più remote della foresta Amazzonica, al confine fra il Brasile e il Perù, in un'area protetta dal punto di vista etnico ed ambientale di 630mila ettari con numerose specie native di biodiversità. Si calcola non sia l'unico gruppo di indigeni che mai abbia avuto contatti con l'uomo bianco e si stimano almeno altre 68 tribù indigene isolate di cui solo 24 sono state confermate. Spesso si tratta di piccoli gruppi del tutto autosufficienti che vivono di caccia e pesca cui aggiungono, forse, una primitiva forma di agricoltura anche se quest'ultima appare pressoché inesistente. I loro spostamenti sono limitati ad una regione dello stato federato dell'Acre che si estende nella sezione occidentale della Meseta Central, nell'altopiano del Brasile.
La tribù di "uomini rossi" che è stata fotografata dall'aereo mostra, di fatto, una quindicina di persone dai volti dipinti e armati di arco. La scoperta della spedizione finanziata dal governo dello stato brasiliano di Acre e dal Funai, agenzia governativa che difende i diritti degli indios in Brasile, conferma così l'esistenza di queste comunità tribali che alcuni sostengono essere, invece, "fantasiose". Anzi, secondo recenti stime gli indios "invisibili" ovvero nascosti nella foresta sarebbero circa cinquecento. Per di più, il gruppo di "guerrieri forti e in buona salute" fotografato apparterrebbe al maggiore delle quattro tribù isolate che ancora restano nell'area e di cui vi è una buona documentazione della loro presenza.
Gli indios ripresi dall'aereo sono quasi certamente sedentari e si pensa vivano in villaggi costituiti da poche grandi capanne chiaramente comunitarie. La loro principale forma di agricoltura appare basata essenzialmente sulla coltivazione di patate, banane e manioca, pianta da cui si ricavano fecole, speciali farine e amidi ad alto potere calorico. Dalle immagini, si vedono anche uomini intenti al lavoro su alcune piante, segno certo di attività rivolta ad un luogo abitato in modo non occasionale. Come pure si nota che il sito delle capanne è ricavato su di uno spiazzo ripulito dagli alberi. Insomma, una comunità organizzata.
Dagli anni '80, la Funai ha adottato la politica di non cercare un contatto umano con gli indios che ancora vivono isolati preferendo il sorvolo delle aree da loro abitate con elicotteri ed aerei con ritorno annuale o biennale. Il maggior pericolo per queste tribù primitive resta la distruzione del territorio ad opera dell'industria mineraria illegale cui si aggiunge un vasto disboscamento. Una minaccia che alle sorgenti del fiume Envira, il luogo dove è stato scoperto il villaggio, incombe su circa 250 indios. Proprio con la diffusione di queste immagini, la Fondazione nazionale per gli Indios, spera di sensibilizzare la società internazionale attirando la sua attenzione sul grave pericolo che stanno passando queste tribù. Non si dimentichi che perfino un minimo contatto con gli occidentali potrebbe risultare addirittura fatale anche a causa di molte malattie che risultando loro completamente nuove diverrebbero letali. Come un semplice raffreddore. Un evento poi non tanto remoto. Infatti, nel passato si sono avuti nella regione violenti scontri tra indios e braccianti. Nel mondo si contano ancora un centinaio di gruppi che vivono nel quasi completo isolamento. La maggior parte di queste tribù tribali si trova in America meridionale, soprattutto Brasile e Perù, ma altre vivono in Australia, Nuova Guinea e Isole Andamane. Tutti luoghi remoti e spesso inesplorati del pianeta. E' certo che si tratta di popolazioni uniche che una volta scomparse, lo sono per sempre.

(Autore:Marco Cerpelloni)

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