21/09/08

Dagli abissi oscuri alla mirabile visione

Il saggio è dedicato a quattro “arazzi” biblici di straordinaria intensità e bellezza: Giona, il Cantico dei Cantici, il libro di Giobbe e Genesi 22, con Abramo che alza il coltello sul figlio Isacco, per immolarlo.
I testi scelti sono “esperienze-racconto” profonde, capaci di interpellarci e coinvolgerci ad ogni livello. I personaggi fanno esperienza della vita, in tutto il suo “fascinoso e tremendo”. Può essere l’esplodere dell’amore, il morso del dolore o una richiesta divina che sfiora l’assurdo. Ed eccoli allora, gli uomini biblici, precipitare nel fondo, scendere negli abissi oscuri dell’esistenza, dove angoscia, non-senso, oscurità sembrano prevalere. Eppure nella Bibbia qualcosa sempre i personaggi vedono: può essere la mirabile visione di Giobbe, il perdersi e ritrovarsi incessante degli amanti del Cantico o solo uno spiraglio, come Giona finalmente fuori dal ventre del grande pesce.
L’esperienza biblica è esperienza umana: nessuno se ne può dire estraneo, perché di amore, di dolore, di ricerca incessante di se stessi, di Dio, della realtà intera si parla.
I racconti biblici sono viaggi iniziatici e di divinizzazione: narrano iniziazioni e chiamano il lettore a viverne, perché scenda dentro se stesso, visiti la sua interiorità, si apra alla realtà tutta e la scopra trinitaria, umana, divina e cosmica insieme, «cosmoteandrica» (Panikkar)
Il saggio propone una lettura "intera", olistica, che tenga insieme il livello letterario con quello psicologico e mistico, il simbolo con la poesia e la vita.

Prefazione di Raimon Panikkar

(Fonte:www.itacalibri.it)

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