18/03/09

La Cosmogonia Glaciale di Hörbiger


di Rafael Videla Eissmann

La Cosmogonia Glaciale (Glazial Kosmologie) pubblicata in Austria nel 1913, è una visione del mondo che risponde fondamentalmente a tre interrogativi: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Il suo autore è lo scienziato austriaco Hanns Hörbiger (29 novembre 1860 - 11 ottobre 1931) che si è avvalse della collaborazione di Phillip Fauth.
L'opera comprende una visione totale dell'Universo, della Terra, dell'Uomo e dello Spirito. Sostiene l'eterna battaglia tra due elementi complementari: il Ghiaccio e il Fuoco, e le forze di repulsione e di attrazione che si generano a partire da questa dinamica. Questa tensione che governa gli spazi cosmici e i corpi celesti, governa anche la Terra e tutta la materia vivente del pianeta. La cosmotecnica esposta nell'opera di Hörbiger stabilisce l'esistenza in un primo momento di un corpo gigantesco - una Superstella - della Costellazione della Colomba, con una temperatura milioni di volte superiore a quella del nostro Sole attuale. Questa Superstella subì una collisione con un altro corpo celeste formato da un grande accumulo di Ghiaccio Cosmico, provocando un'esplosione di vapori e l'espulsione di frammenti nell'Universo in
espansione. Alcuni di questi vennero attratti dalla massa centrale della Superstella, mentre altri mantenendo una posizione di distanza si trasformeranno nei pianeti del sistema solare.

La Doppia Spirale dell'Universo: Repulsione e Attrazione

Secondo i postulati della Cosmogonia Glaciale, i corpi celesti del sistema solare ubbidiscono a due forze che si sviluppano in contrapposizione: la forza primitiva e iniziale dell'esplosione, che li proietta, e la forza di gravità -implosione- che li attrae verso la massa più forte situata nelle vicinanze. Ovviamente queste forze sono impari: mentre la forza di proiezione iniziale tende a diminuire per la composizione dello spazio interstellare, la forza di gravità è costante e crea un meccanismo per il quale una massa - in questo caso un corpo celeste o pianeta - si avvicina al corpo più prossimo che esercita la forza di attrazione, producendo in questa attrazione, una spirale che tende a stringersi. In tal modo, prima o poi ciascun pianeta si scontrerà con quello a lui più vicino e tutto il sistema planetario, ormai trasformato in Ghiaccio, si scontrerà a sua volta contro il Sole generando nuovamente una grandiosa esplosione.
Così in quell'istante cosmico ogni cosa avrà di nuovo inizio. Un Ciclo si chiuderà e un altro avrà inizio. Sono queste le energie, le due correnti che governano l'Universo, le due spirali che governano i cicli del Cosmo e degli esseri viventi.

Le lune e le grandi culture del passato

Arriverà un momento in cui la spirale descritta intorno alla Terra dall'attuale satellite lunare - la Quinta Luna - finirà per chiudersi. In questo modo la Luna si avvicinerà irrimediabilmente all'orbita terrestre provocando con l'incremento della sua forza di gravità l'aumento della statura degli esseri viventi del nostro pianeta. Questo spiega la presenza di insetti e piante giganteschi nell'Età Primaria e l'esistenza dei grandi dinosauri nella Secondaria. La Cosmogonia Glaciale, conosciuta come Welteislehre o Dottrina del Ghiaccio Cosmico, sostiene un'idea ciclica della Storia e postula l'esistenza di culture e civilizzazioni antichissime che perirono a causa di cataclismi e sconvolgimenti planetari occorsi durante il trascorrere delle età. Il fattore gravitazionale consentirebbe così di spiegare l'esistenza di giganti in un passato remoto e dei quali abbiamo notizia da innumerevoli miti e leggende presenti praticamente in tutte le regioni del globo. Vestigia della presenza dei giganti sono le monumentali costruzioni megalitiche esistenti un po' ovunque sul pianeta. Sempre il fattore gravitazionale spiegherebbe anche la longevità degli uomini del passato, di una razza primitiva che ha abitato diversi luoghi della Terra e che ha lasciato testimonianza della propria esistenza in alcuni centri di antichità incalcolabile, come Tiahuanacu nell'America Centrale (la cosiddetta Cultura Tolteca), l'Isola di Pasqua, o altri in Abissinia e nel Tibet.
L'aumento della forza di gravità causato dall'approssimarsi del satellite lunare sarebbe all'origine di quell'
anello di acqua formatosi intorno alla regione tropicale e del conseguente innalzamento del livello del mare. Unici luoghi a poter essere abitati saranno dunque le cime delle montagne più alte - ricordiamo il mito araucano di Tren Tren e Kai Kai - fino al momento dell'impatto lunare sulla superficie terrestre.
Dopo il grande cataclisma -il Götterdamerung, il Crepuscolo degli Dei, degli Asi Nordici- si produce lo spostamento dell'Asse Terrestre e l'avvento delle Ere Glaciali.
I sopravvissuti del catastrofico sconvolgimento planetario, degenerano per entropia e, col tempo, le conoscenze degli antichi abitanti si trasformano in miti e leggende. Ecco che l'esistenza di un'intera cultura dipende dalla presenza di una prova materiale comprensibile per le future generazioni! Senza la presenza del satellite lunare, il destino della Terra sarà determinato dalla stabilizzazione dell'Asse Terrestre e le nuove condizioni climatiche e geologiche si definiranno posteriormente.
Numerosi sono i miti e le saghe presenti soprattutto nelle culture aborigene precolombiane, come presso gli indigeni Tupì, che danno testimonianza di un lasso di tempo in cui la Luna non era presente in Cielo.
Secondo la Cosmogonia Glaciale di Hörbiger, nella spirale descritta dalle orbite planetarie, il prossimo pianeta a essere attratto dall'orbita della Terra per diventarne il satellite sarà Marte. Ma la sua orbita essendo più grande, alla fine verrà catturata dall'attrazione solare. Questo movimento di Marte provocherà la distruzione della Terra a causa dell'aumento considerevole della temperatura e degli importanti effetti gravitazionali. Passato un ciclo, la Terra si trasformerà in un pianeta di Ghiaccio che attratto dal Sole andrà a fondersi, insieme ad altri pianeti, nella massa ignea fino a farla esplodere, dando così inizio a un nuovo processo cosmico.

Questa in breve sintesi la Cosmogonia Glaciale di Hanns Hörbiger.


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