18/08/15

I "fanatici dell'Apocalisse" vengono allo scoperto


Batsheva è la guida del nostro un gruppo: sette-otto euro­pei e un paio di imman­ca­bili giap­po­nesi. Ebrea suda­fri­cana, gio­vane, ci tiene a pre­sen­tarsi subito come la moglie di uno dei prin­ci­pali rab­bini che diri­gono l’Istituto del Tem­pio (https://​www​.tem​plein​sti​tute​.org/​m​a​i​n​.​htm) che da quasi trent’anni pro­getta la rico­stru­zione del Tem­pio ebraico a Geru­sa­lemme. Il terzo dopo i due distrutti rispet­ti­va­mente dai Babi­lo­nesi e dai Romani. Con fare sciolto e qual­che bat­tuta scher­zosa, prova a darsi un’immagine di donna sem­plice ma in grado di pre­sen­tare bene un argo­mento tanto deli­cato. Ci spiega che l’istituto — situato in un edi­fi­cio di Via Misgav Ladach nel quar­tiere ebraico della città vec­chia di Geru­sa­lemme — sta ricreando e con­ser­vando vasi, oggetti, strut­ture rituali di legno e altri ele­menti pro­pri del Tem­pio biblico che un giorno andranno ad arre­dare il Terzo Tem­pio. «Chi desi­de­rava costruire il Tem­pio ma fu costretto a rinun­ciare per­chè era un coman­dante mili­tare?», domanda Batsheva ai pre­senti con tono da mae­stra. Un mano si alza alle nostre spalle. «Re Davide» risponde una signora. «Bra­vis­sima», replica Batsheva.
Nella prima sala dell’Istituto domina il pla­stico del Secondo Tem­pio e dipinti di pro­feti. Nella seconda ci sono ripro­du­zioni di abiti tra­di­zio­nali di sacer­doti e una strut­tura rituale in legno. Batsheva parla come un tor­rente in piena, poi chiede ai pre­senti di fare domande. Ha un paio di secondi di esi­ta­zione quando una par­te­ci­pante al tour chiede se nel Terzo Tem­pio saranno sacri­fi­cati ani­mali. Dopo averci pen­sato su risponde che la que­stione è dibat­tuta da lungo tempo e con con­clu­sioni discor­danti. Il pezzo forte è nella terza sala. Batsheva con gesti solenni apre una tenda per mostrarci una ripro­du­zione a gran­dezza reale (si pre­sume) dell’Arca dell’Alleanza. Siamo alla con­clu­sione del giro e fac­ciamo una domanda alla nostra guida: «Que­sto isti­tuto intende rico­struire il Tem­pio ma nel sito che voi indi­cate qui a Geru­sa­lemme ci sono da 1300 anni le moschee di al Aqsa e della Roc­cia, il terzo luogo santo dell’Islam. Che fine fareb­bero?». Batsheva, a nostro avviso, evita di dare sfogo alla voce del cuore. Sce­glie il lin­guag­gio della diplo­ma­zia. «Non so dare una rispo­sta. Posso dire sol­tanto che ci dob­biamo pre­pa­rare a rico­struire il Tem­pio, è un nostro dovere come ebrei. Come e quando avverrà non lo sap­piamo», ci dice. Poi aggiunge parole, a nostro avviso, illu­mi­nanti: «Un tempo pochis­simi (ebrei) par­la­vano della costru­zione del Terzo Tem­pio, oggi sono tanti, sem­pre di più. E con noi abbiamo anche 12 depu­tati della Knes­set (il Parlamento)».
Ha ragione Batsheva. Quelli che fino a qual­che anno fa appa­ri­vano come pro­po­siti biz­zarri di un grup­petto di fedeli abba­gliati dalle sacre scrit­ture, oggi sono la base ideo­lo­gica di un movi­mento arti­co­lato, non solo reli­gioso orto­dosso, con ran­ghi sem­pre più folti, che riceve soste­gno da alcuni mini­stri del governo Neta­nyahu non­chè aiuti e finan­zia­menti dall’estero, anche da orga­niz­za­zioni cri­stiane sio­ni­ste. Milioni di ame­ri­cani, ad esem­pio, sognano la rico­stru­zione del Tem­pio ebraico al posto delle moschee per­chè cre­dono che inne­scherà con­flitti apo­ca­lit­tici, la venuta dell’Anticristo e la vit­to­ria finale del “Regno di Dio”. Non sor­prende per­ciò che la cam­pa­gna di finan­zi­mento lan­ciata dal rab­bino Chaim Rich­man, dell’Istituto del Tem­pio, per alle­vare in Israele una “gio­venca rossa per­fetta” (https://​www​.you​tube​.com/​w​a​t​c​h​?​v​=​n​H​n​j​O​i​a​g​h-g) abbia già visto 415 per­sone donare in meno di un mese 31.150 dol­lari, sui 125 mila neces­sari per rea­liz­zare il pro­getto (le ceneri della “gio­venca rossa per­fetta” saranno uti­liz­zate in un rituale di puri­fi­ca­zione del Tem­pio. L’animale intro­durrà l’avvento del Messia).
Sulla strada della costru­zione del Terzo Tem­pio c’è tut­ta­via la sgra­dita pre­senza della Cupola della Roc­cia e di al Aqsa e gli appelli che i più estre­mi­sti lan­ciano per l’eliminazione delle due moschee, get­tano nello sgo­mento i pale­sti­nesi musul­mani e infiam­mano l’intero mondo isla­mico. La ten­sione nella città vec­chia ormai è costante. Gli scon­tri tra dimo­stranti pale­sti­nesi e poli­zia si ripe­tono ad ogni ten­ta­tivo da parte di mili­tanti del movi­mento per la (ri)conquista del Monte del Tem­pio di entrare sulla Spia­nata delle moschee. E la stampa, soprat­tutto quella occi­den­tale, offre il suo con­tri­buto descri­vendo in gran parte dei casi gli atti­vi­sti del Tem­pio come sem­plici reli­giosi ebrei desi­de­rosi di pre­gare nel luogo santo e i pale­sti­nesi musul­mani come dei fana­tici vio­lenti. Anche gli stra­nieri danno il loro aiuto. Qual­che giorno fa un fran­cese ha sven­to­lato la ban­diera di Israele sulla Spia­nata delle moschee prima di essere cac­ciato via e ferito leg­ger­mente dai fedeli musul­mani. Cosa acca­drebbe se i pale­sti­nesi chie­des­sero di pre­gare rego­lar­mente al Muro del Pianto (ugual­mente sacro all’Islam) sven­to­lando ogni volta la loro ban­diera nel sito reli­gioso più impor­tante per l’Ebraismo? I media inter­na­zio­nali non sem­brano porsi que­sto inter­ro­ga­tivo quando rac­con­tano delle “vio­lente rea­zioni palestinesi”.
Gli ebrei orto­dossi e le auto­rità rab­bi­ni­che cre­dono che la rico­stru­zione del Tem­pio debba avve­nire nell’epoca del Mes­sia e per mano della Divina Prov­vi­denza. E per que­sta ragione agli ebrei non è con­sen­tito entrare sulla Spia­nata delle moschee. Ma oggi per motivi soprat­tutto poli­tici, non è più una mino­ranza esi­gua, insi­gni­fi­cante, la parte che afferma che gli ebrei sono chia­mati a rico­struirlo quanto prima. Ricon­qui­stare il Monte del Tem­pio è dive­nuto un impe­ra­tivo per buona parte della destra nazio­na­li­sta, reli­giosa e laica, che intende imporre la piena sovra­nità di Israele sul sito “incau­ta­mente” lasciato al con­trollo del Waqf isla­mico dopo l’occupazione della città vec­chia e di Geru­sa­lemme Est nel 1967. Tre mini­stri del par­tito Casa ebraica – Uri Ariel, Aye­let Sha­ked e Naf­tali Ben­nett – ed espo­nenti di primo piano del Likud come la mini­stra della cul­tura Miri Regev e la vice mini­stra degli esteri Tzipi Hoto­veli, sosten­gono aper­ta­mente il “ripri­stino” della totale sovra­nità ebraica sulla Spia­nata di al Aqsa. Posi­zione che offre una coper­tura poli­tica ai rap­pre­sen­tanti della destra estrema reli­giosa come Yehuda Glick (lea­der di Diritti Umani per il Monte del Tem­pio, ferito gra­ve­mente quasi un anno da un pale­sti­nese a Geru­sa­lemme), agli ex depu­tati Moshe Flei­gin, Aryeh Eldad e Michael Ben Ari per por­tare avanti la loro cam­pa­gna. E non man­cano i tifosi del Terzo Tem­pio anche in Campo Sio­ni­sta (labu­ri­sti), il depu­tato Hilik Bar ad esempio.
Deci­sivo per la cre­scita del movi­mento negli ultimi due-tre anni è stato il gruppo “Stu­denti per il Monte del Tem­pio”, for­mato da Im Tirzu (i gio­vani di Casa ebraica), che ha allar­gato il discorso della sovra­nità israe­liana sulla Spia­nata delle moschee alle nuove gene­ra­zioni. Tutte que­ste forze, ai ver­tici della poli­tica o alla base della società, hanno come primo obiet­tivo l’introduzione sulla Spia­nata di al Aqsa del sistema adot­tato da Israele dopo il mas­sa­cro com­piuto da un colono (feb­braio 1994) di 29 pale­sti­nesi alla Tomba dei Patriar­chi di Hebron: la spar­ti­zione del sito reli­gioso, con due sezioni, una pale­sti­nese e una ebraica. E girano voci di con­tatti segreti tra Tel Aviv e Amman, con il favore degli Usa, per strap­pare al Waqf pale­sti­nese l’amministrazione delle Moschee di Geru­sa­lemme per pas­sarla al mini­stero degli affari reli­giosi della Gior­da­nia. Al resto natu­ral­mente ci pen­serà la Divina Prov­vi­denza. Intanto nes­suno sem­bra dare peso ad un punto cen­trale: toc­care le moschee di Geru­sa­lemme signi­fi­che­rebbe inne­scare rivolte pale­sti­nesi e isla­mi­che gigan­te­sche e dalle con­se­guenze inim­ma­gi­na­bili, nella regione e non solo.


19 commenti:

  1. C'è sempre il problema. Roma come si rapporta a Gerusalemme...

    jay

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  2. ...molto laconico. Si spieghi meglio.

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  3. caro Aldous a me non dispiacerebbe vedere il tempio ricostruito anche se a chi servirebbe? a quei 4 ebrei religiosi rimasti visto che il resto è ateo agnostico quando va bene il resto hanno la vocazione a destrutturare il mondo e le persone.....non oso pensare la reazione dei musulmani ma questi hanno la mecca si devono pure accontentare ....resta la nostra Roma ma ormai sembra vivere più nei nostri sogni temo.........di nascosto a volte invidio la mecca dove si rivolge al Tempio primordiale e non ai papi e sacerdoti che diventano vitelli d'oro....

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  4. Caro Costa, è possibile che Lei abbia ragione e che una tale ricostruzione del Tempio sia solo un’irrealizzabile utopia, anche perché, come giustamente Lei ha osservato, nel caso gli ebrei ci provassero, i musulmani non starebbero certo a guardare. Comunque, la notizia meritava di essere riportata, se non altro come “segno dei tempi”. Di questa faccenda della “ricostruzione del Tempio” si occupò diversi anni fa Maurizio Blondet in un libro che ha conosciuto parecchie edizioni e che portava appunto il titolo de ‘I Fanatici dell’Apocalisse’ (la prima edizioni del ’92 uscì per i tipi de Il Cerchio di Rimini). Un titolo che replicava esattamente quello di un saggio sul millenarismo del ’57 di Norman Cohn (in realtà il titolo originale era “ The pursuit of the Millennium”, ma l’editore italiano preferì il più accattivante “I fanatici dell’Apocalisse). Cohn e Blondet con i loro libri ci hanno semplicemente ricordato che le “grandi profezie” possono suscitare e ispirare imprevidibili rivolte e persino rivolgimenti della storia. E questa è una lezione sicuramente da non dimenticare e quanto mai attuale.

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  5. la sua notizia è di estremo interesse non volevo fare dell'ironia......il ritorno del sacro è tema attuale e fondamentale per il futuro..anche il suo uso strumentale politico america israele russia......avrà visto la parata militare russa dove il ministro delle difesa (buddista) si fa il segno della croce davanti alle telecamere di tutto il mondo ...i segni dei tempi ci sono e sono molti....in europa non vedo segnali forti di conversione verso la Tradizione...

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  6. Caro Costa,
    io onestamente non credo che sia una cosa saggia che un uomo politico dei giorni nostri mischi la politica alla fede o alla religione; quando questo accade bisogna insospettirsi immediatamente. L’uomo politico deve comportarsi eticamente – è questo il suo principale dovere, o almeno dovrebbe esserlo (ma figuriamoci!) - e non sbandierare la propria religione. Quindi, io ci vedo immancabilmente il fine strumentale. In Russia i cristiani ortodossi sono circa 230 milioni e quindi naturale che un Putin o i suoi ministri si facciano vedere in Chiesa (con buona pace dell’amico Dugin che pare crederci davvero – ma poi sarà davvero così ingenuo o anche lui finge?). Stiamo parlando di un paese per molti versi arretrato e che nel giro di un ventennio – anno più anno meno - è destinato a diventare, se fosse possibile, persino peggio della nostra laicissima Europa. Oggi tutti o quasi tutti nel mondo tirano in ballo la religione, ma è sempre e solo per usarla per i loro scopi propagandistici o per farne la parodia. Questo è lo stato dell’arte. E purtroppo al peggio non c’è mai fine…

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    1. Caro Aldo,
      La Russia è probabilmente arretrata, ma per il vento che tira in Europa e non solo, non mi azzardo a fare previsioni per il 2035: la vedo già molto dura entro il 2020. Per tutti...
      Con stima,
      Roberto

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    2. Carissimo Robertus,
      la mia in realtà non voleva essere una previsione e non intendevo tirare in ballo l'escatologia. Tra vent'anni, come dice il proverbio romano, "beato chi c'ha n'occhio". Ma se nulla cambia, tutti i paesi dell'Est che hanno un ritardo di vent'anni circa sui paesi dell'Europa occidentale (in questo senso "arretrati"), sono destinati a diventare antropologicamente peggio di noi.
      Un caro saluto

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  7. l'uso strumentale della religione per fini politici è negativo ma è ora che i politici di fede certa si schierino la politica laica è contro Dio non ci sarà mai vera giustizia e Pace finchè un presidente della repubblica o un Re non si rivolga a Dio riconoscendo un potere superiore...l'unica soluzione è la monarchia super partes che riconosca Dio pubblicamente e un parlamento laico....la doppia vita che facciamo è una falsa la fede privata di nascosto una vergogna di fronte ai martiri della fede.....come diceva un padre del deserto il diavolo è senza ginocchia perchè non si inginocchia a nulla.....tanto meno a costituzioni parlamenti europei e nazionali.....

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  8. Caro Amico,
    Lei sa bene che esistono diversi “stati” di ispirazione “teocratica” – l’Arabia Saudita, l’Iran, il…Califfato di Abu Omar. E’ questo che vogliamo? Immaginare poi che lo stato moderno si trasformi in “una monarchia super partes che riconosca Dio pubblicamente”, a me sembra un esercizio di pura fantasia. Personalmente per il futuro non vedo nessuno re terreno (un tale re oggi sarebbe un anticristo) e auspico solo il ritorno del "Re dei re". Temo per Lei, gentile amico, che il mondo globalizzato multietnico, multiculturale e multireligioso non possa più essere contrastato con formule che appartengono al passato. Potrà dispiacere ai nostalgici del medioevo come me o come Lei, ma è così.

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  9. caro Aldous non voglio essere noioso scrivendo molti post.....mi meraviglio che non ho compreso bene il mio discorso ...teocrazia? Iran? la regina d'inghilterra è medioevo ? contro le libertà moderne? anzi come capo simbolico della chiesa anglicana è quasi un califfo....naturalmente nei paesi cattolici non sarebbe possibile in quei termini.....ha ragione di essere realisti....e io ho scritto anche presidente della repubblica...e non ho scritto il riconoscimento del Dio CAttolico che non esiste nemmeno....penso che dai musulmani fino ai massoni non dispiacerebbe la cosa....si tratterebbe di fare degli accordi con qualche compromesso insomma un fronte della Tradizione senza cancellare le libertà moderne e la libertà di pensiero dei laici o atei....è fantasia per adesso ma bisogna anche progettare per il futuro.....la costituzione nuova ungherese con il suo richiamarsi alla corona e valori religiosi la dice lunga sulla possibilità di fare un piccolo passo senza volere tornare indietro

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  10. Caro Costa,
    non si preoccupi e intervenga pure tutte le volte che lo ritiene opportuno. In fondo, siamo qui per approfondire e ogni intervento viene sempre a proposito anche – e direi soprattutto -se di avviso contrario a quello del sottoscritto. L’impressione netta è quella di un inarrestabile declino delle monarchie e quella dell’Ungheria mi pare essere solo un’eccezione che conferma la regola. Al momento poi non esiste alcun dibattito pubblico in Occidente su questo tema e i manovratori palesi e occulti della politica, insieme ai professionisti del consenso, mi sembrano in tutt’altre faccende affaccendati. Ricordo che negli anni ottanta anche noi si ragionava di un possibile incontro tra Cristianesimo e Islamismo come soluzione alla crisi del mondo moderno. Ieri con gli Alessandro Bausani, i Pio Filippani Ronconi, i Pallavicini (il più esotico di tutti), oggi con i Dugin in Russia o i Pietrangelo Buttafuoco in Italia. Quello che invece è accaduto e - ahinoi – accade sempre più, è “uno scontro di civiltà”. Certo, si può sempre sognare e auspicare, ma restando con i piedi per terra. Bisognerebbe che in un simile dibattito fosse coinvolta non solo la Chiesa ortodossa che per ragioni “nazionalistiche” ha interesse ad appoggiare simili idee, ma anche e soprattutto la Chiesa cattolica. Ma la Chiesa cattolica, a parte qualche frangia assolutamente minoritaria e per ciò stesso ininfluente, come Lei sa, non sembra in alcun modo interessata a un simile dibattito.

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  11. Come non essere d'accordo con il realismo di Aldous? In fondo se siamo su questo blog, credo che tutti abbiamo le stesse aspirazioni sulla politica. Però.. il livello di secolarizzazione è talmente avanzato che nelle moderne liberal-democrazie una politica "tradizionale" avrebbe consensi da 0, .... Per vocazione sto approfondendo gli studi in politica, ma purtroppo è un percorso individuale, più un hobby e senza reali aspettative.
    Piuttosto, avete lette sul blog di Blondet la traduzione delle profezie di Alois Irlmaier? Che ne pensate? Si parla di III guerra mondiale ed eventi sconvolgenti, ma anche di ritorno delle tre corone, fra cui l'antichissima Monarchia del sud! Ma secondo voi a chi poteva riferirsi?

    Grazie per i commenti e per l'ottimo articolo magistralmente titolato.

    Paolo C.

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    1. i Borbone credo......ma la profezia sui russi che arrivano in europa credo fossa la paura nel periodo comunista...impossibile giudicare una profezia in anticipo....il pericolo è una guerra tra russia e usa ......per adesso è sicuro che l'europa manderà soldati contro il califfo .. è una notizia non ancora diffusa......

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  12. Grazie Paolo del commento e della segnalazione sulle le profezie di Alois Irlmaier, Approfondiremo...

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  13. Sono d'accordo con Costa.Il "comunismo sovietico" è stato per anni la "bestia nera" della Chiesa (gli altri totalitarismi non infastidivano più di tanto) e sicuramente questa preoccupazione, largamente condivisa e da chierici e laici, deve aver in qualche modo influenzato anche certi veggenti come l'onesto Alois Irlmaier. Comunque, torneremo senz'altro e molto presto sul tema controverso delle "profezie", magari prendendo spunto proprio dall'articolo di Blondet.

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  14. Gentile sig. Costa,
    le notizie del sicuro invio di soldati europei contro il califfo non so da quali fonti le abbia avute, ma mi sembra molto remote dagli eventi attuali.
    Ho anche riletto l'articolo di Blondet. Non mi azzardo ad esprimere giudizi sulle profezie e il profetismo, però mi sembra che ci sia più di un elemento che fa pensare ad una sua attualità all'oggi, piuttosto che al mondo della guerra fredda. Sto parlando del riscaldamento globale, delle immigrazioni, delle manovre militari nel mediterraneo, della forza emergente della mezza luna, oltre che ovviamente delle forti tensioni fra USA e Russia. Resto comunque in attesa dei prossimi aggiornamenti sul Corriere Metapolitico.

    Paolo C.

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  15. gentile Paolo sulla guerra sono fonti non sicure....vedremo che succede....sulle profezie spesso sono Possibili scenari futuri che la conversione dell'uomo e la Provvidenza cambia all'ultimo momento......Lei conoscerà anche quei santi e mistici che dicono di aver visto l'inferno con le fiamme con dei giovani che avevano commesso QUALCHE peccato impuro.....è esistito anche un cristianesimo malato e superstizioso che ha portato al crollo della fede in europa e non per colpa dei soliti massoni atei comunisti eccc ....i conti sul passato bisogna farli seriamente......la guerra e la sofferenza è sempre esistita in ogni secolo......non voglio sottovalutare le profezie specialmente i segreti di Medjugorje.....restiamo vigili......

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    1. Grazie per la cortese risposta. Certo, è un tema scivoloso quello delle profezie e bisogna evitare di farsi prendere dal pessimismo, e credere sempre nella libertà dell'uomo, e soprattutto nella Misericordia di Dio. Colgo l'occasione per ringraziare lei e Aldous per i preziosi commenti su Ambesi e zoroastrismo.

      A risentirci
      Paolo C.

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